6 posizioni yoga per alleviare il dolore dovuto alla sciatica

Che cos’é la sciatica

La sciatica (sciatalgia) è una patologia neurologica causata dall’infiammazione del nervo sciatico, il cui percorso si realizza attraversando la parte lombare della schiena, il gluteo, la coscia, il polpaccio fino a raggiungere il piede.

Pertanto la sintomatologia innescata da questo disturbo consiste in un dolore di solito piuttosto intenso che, irradiandosi dalla colonna vertebrale, arriva a interessare tutte le zone elencate.

La caratteristica più tipica della malattia consiste nel fatto che il paziente avverte una sensazione di dolore bruciante che, come una macchi d’olio, si espande progressivamente verso il basso, fino a toccare perfino le dita dei piedi.

L’Infiammazione di questo nervo molto spesso è provocata da un’ernia discale, consistente nello spostamento di uno dei dischi intervertebrali che, uscendo dalla propria sede anatomica, causa uno schiacciamento del midollo spinale.

Anche una stenosi vertebrale, che dipende dal restringimento del canale entro cui passa il midollo spinale, può innescare la sciatica.

Dato che essa dipende da un processo infiammatorio di un nervo, le conseguenze si ripercuotono a livello muscolare (i muscoli sono infatti controllati dalle fibre nervose), con compromissione della funzionalità di questi organi.

Fattori predisponenti alla sciatica

Esistono alcuni fattori predisponenti all’insorgenza del disturbo, tra essi si valutano:

  • età avanzata: che determina un progressivo deterioramento anatomico e funzionale dei dischi intervertebrali con successivo schiacciamento di parti del midollo spinale;
  • obesità: responsabile di un sovraccarico a livello della colonna vertebrale che viene costretta a sostenere un carico ponderale troppo gravoso e di conseguenza viene modificata anatomicamente con protrusione dei dischi;
  • attività lavorative: in alcune condizioni lavorative l’assetto dello scheletro si modifica, soprattutto nei casi in cui sia necessario sollevare pesi oppure torcere frequentemente la schiena;
  • sedentarietà: la mancanza di attività fisica determina nel tempo uno scorretto assetto posturale che coinvolge inevitabilmente anche la schiena;
  • diabete: è spesso collegato a fenomeni di neuropatia periferica che, in molti casi, comporta anche l’infiammazione del nervo sciatico;
  • artrite: viene considerata la principale responsabile di processi infiammatori delle articolazioni della colonna vertebrale che ne modificano l’anatomia, predisponendola a compressioni del midollo spinale;
  • alcuni interventi chirurgici: come l’applicazione di protesi alle anche.

I sintomi più caratteristici della sciatica comprendono, oltre al dolore molto intenso, una sensazione di formicolio agli arti, un intorpidimento generalizzato, una decisa debolezza muscolare e difficoltà del controllo motorio con grande fatica nella deambulazione.

La diagnosi viene solitamente effettuata in sede di visita ortopedica mediante un esame clinico del paziente e della sua sintomatologia.
In alcuni casi è consigliabile effettuare indagini diagnostiche più approfondite, come risonanza magnetica, TAC della colonna vertebrale, raggi X alla schiena, elettromiografia ed esami ematologici come il dosaggio della proteina C reattiva e la velocità di eritrosedimentazione (VES).

Come affrontare la sciatica con il supporto dello yoga

Una volta diagnosticata con certezza la presenza di questa patologia è necessario impostare un’adeguata terapia in quanto il dolore deve essere risolto nel più breve tempo possibile per non alterare le condizioni generali di salute del paziente.

La terapia di pronto intervento prevede l’impiego di farmaci antinfiammatori di tipo FANS, di miorilassanti oppure di corticosteroidi che il medico seleziona in base al tipo di dolore riferito.

Lo yoga è una pratica che, attraverso alcuni semplici esercizi, può efficacemente alleviare la sintomatologia dolorosa associata all’infiammazione del nervo sciatico.

Posizione del muso di vacca (Gomukhasana)

Bisogna sedersi con le gambe distese in avanti, portando il piede destro verso l’anca sinistra per avvicinare il tallone al gluteo.
Si ripete poi il medesimo esercizio avvicinando il piede sinistro verso l’anca destra, in modo tale da sovrapporre anteriormente le ginocchia.
A questo punto è necessario portare lentamente le mani sulle piante dei piedi, prima l’uno e poi l’altro, fino a realizzare un contatto completo.
Mantenendo questa posizione per alcuni minuti, la muscolatura si rilassa progressivamente e il dolore viene attenuato. Volendo è possibile effettuare qualche piegamento in avanti durante l’espirazione, avvicinando il petto alle gambe.

Posizione dei pesci (Matsyasana)

Dopo essersi seduti a terra con le gambe distese anteriormente si porta il tallone destro verso il bacino sinistro e viceversa, facendo in modo di oltrepassare con il piede la coscia sinistra per poi appoggiarlo sul pavimento.
Espirando, il busto deve ruotare verso destra mentre il gomito sinistro si appoggia esternamente rispetto al ginocchio destro e la mano destra si posiziona dietro al bacino, aiutando ad aumentare la torsione del busto.

Posizione del saggio (Bharadvajasana)

Seduti a terra con gambe distese in avanti si procede piegando il ginocchio sinistro per portare il tallone vicino al gluteo controlaterale.
Con la schiena ben diritta e allungata e con i glutei posizionati a terra si inizia la torsione verso il ginocchio sinistro, con la mano dietro al bacino e il gomito all’esterno del ginocchio.
La testa deve rivolgersi verso sinistra e il braccio deve progressivamente avvolgere la gamba, mentre l’altro si avvolge intorno alla vita, fino a congiungersi.

Posizione del padre

Partendo come sempre dalla stessa posizione si procede concentrando il peso sul gluteo destro e piegando il ginocchio sinistro, con la coscia destra perfettamente aderente al pavimento e quella sinistra che si appoggia sul polpaccio destro.
La caviglia sinistra deve arrivare alla pianta del piede destro.
A questo punto si procede con una lenta torsione del busto verso destra, con la mano sinistra che si infila sotto al ginocchio destro e la mano destra aderente al fianco.

Posizione della cruna d’ago (Sucirandhrasana)

Si parte da una posizione sdraiata con gambe flesse e piedi aderenti al pavimento.
Bisogna poi alzare il piede destro per portarlo sul ginocchio sinistro, creando un ideale triangolo composto da coscia sinistra, coscia destra e polpaccio.
Alzando il piede sinistro e abbracciando la coscia sinistra si infila il braccio nell’apertura creata e, mantenendo questa posizione per alcuni minuti, si respira profondamente.

Posizione a triangolo (Trikonasana)

Si parte da una posizione a carponi con i piedi ben aperti e le mani perfettamente aderenti al pavimento.
Si procede sollevando le ginocchia dal pavimento, allontanando il coccige dal bacino e contemporaneamente allungando i muscoli della schiena.
Dopo avere spinto la colonna vertebrale verso l’alto si distendono completamente le gambe mantenendo la testa tra le braccia.
In questo modo il corpo assume la forma di un triangolo, la cui base è costituita dal pavimento ed i lati dalle gambe e dal busto angolati in maniera regolare.

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