Avere amici di lunga data migliora la salute: la conferma dagli studi

Ruolo dell’amicizia nella vita degli individui

Gli amici sono uno dei più grandi doni di cui l’uomo possa godere, e rappresentano i pilastri fondamentali.

La certezza di poter contare su qualcuno che è sempre disponibile a donare affetto e comprensione riduce notevolmente le problematiche psicologiche di inserimento nel contesto sociale.

Avere amici di lunga data significa essere stati capaci di instaurare rapporti profondi e duraturi che sono stati in grado di superare le inevitabili difficoltà della vita.

La vera amicizia non dipende da un’assoluta condiscendenza poiché anche i contrasti interpersonali possono arricchire i rapporti.

Sono indispensabili invece doti come la sincerità, la lealtà e l’empatia, per condividere emozioni e sentimenti impostati sull’affetto.

Effetti positivi dell’amicizia sulla salute

Diversi studi scientifici hanno confermato che l’amicizia di lunga data migliora la salute sia corporea che mentale.

Gli amici veri contribuiscono a ridurre l’impatto delle situazioni stressogene, derivanti dalle tensioni quotidiane.

Questo dipende dalla possibilità di poter contare su uno spazio di comunicazione sincera e disinteressata, che riesce a supportare gli individui anche nei momenti di difficoltà.

Controllando lo stress e limitando le percezioni ansiogene, l’amicizia si rivela un alleato importantissimo per la salute dell’organismo.

Gli studi sul collegamento tra amicizia e salute

Secondo una ricerca scientifica pubblicata sul Journal of National Academic of Science, le persone che possono contare su amici sinceri godono di una salute migliore

Questa osservazione si ricollega al fatto che, avendo accanto una persona amica, necessariamente si viene spinti a prendersi maggiore cura di sè.

Chi invece è convinto di non essere importante per nessuno sperimenta una devastante sensazione di solitudine e di abbandono, che influisce negativamente sullo stato di salute.

Anche nei momenti dolorosi dell’esistenza, la certezza di non essere soli e di poter condividere la sofferenza con una persona amica, contribuisce ad attenuare la sofferenza facendola percepire con minore intensità.

È risaputo che le persone sole provano un dolore fisico più intenso quando attraversano periodi di sofferenza spirituale.

Dal punto di vista organico, alcuni studi effettuati dallistituto Cardiologico dell’università di Duke (USA), hanno rivelato un notevole collegamento tra l’amicizia e il benessere cardiovascolare.

Il cuore è l’organo che viene associato ai sentimenti e alle emozioni e che maggiormente risente delle problematiche di natura psico-emotiva.

Si parla infatti di somatizzazione cardiaca, in relazione a disturbi di ipertensione, tachicardia e cardiopalmo.

Tali patologie sono molto più frequenti in campioni di individui soli piuttosto che in persone circondate da amici.

La ricerca scientifica americana ha analizzato un gruppo di mille persone affette da disturbi cardiovascolari, evidenziando che oltre la metà di quelli che non avevano amici era deceduta nel giro di cinque anni, mentre la quasi totalità di soggetti circondati da amici di lunga data aveva migliorato la propria salute cardiaca.

Anche se può sembrare incredibile, gli individui soli sono più soggetti all’obesità, in quanto secondo alcune teorie l’aumento di peso è riconducibile a una forma di difesa nei confronti della solitudine.

Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Annals of Behavioral Medicine ha evidenziato come l’amicizia rappresenti una sorta di compensazione emozionale, la cui intensità è paragonabile a quella offerta dal cibo.

Basandosi su queste evidenze, alcuni ricercatori hanno impostato una terapia antiobesità, sullo sviluppo dei rapporti amichevoli, affiancando un amico alle persone sovrappeso.

Nonostante ci siano molti fattori sia genetici che metabolici coinvolti nell’obesità, si è rilevato come la vicinanza di un amico contribuisca a limitare la fame nervosa, impedendo eccessivi aumenti ponderali.

Il benessere corporeo (cardiovascolare e metabolico) unito a quello psicologico, aumenta l’aspettativa di vita.

Questo è il risultato derivante dall’osservazione di una campionatura di soggetti che vivono equilibrati rapporti d’amicizia rispetto ad altri soli e isolati.

Il primo gruppo di soggetti analizzati ha dimostrato che sia la loro prospettiva di sopravvivenza che il benessere psicofisico è migliore per il 30% rispetto a quello dei soggetti soli.

L’interazione con persone amiche è un fattore in grado di stimolare l’attività cerebrale, infatti anche il solo fatto di sostenere una conversazione con un amico aumenta la funzionalità dei circuiti neuronali potenziando la percezione e la funzionalità cognitiva del cervello.

Potersi confrontare con un amico sviluppando un dialogo, non significa necessariamente essere d’accordo su ogni aspetto, ma anche avere un contraddittorio che è comunque vantaggioso per mantenere in attività l’encefalo.

Questo significa che i rapporti d’amicizia favoriscono l’acutezza mentale, le capacità associative, l’intuito e una certa forma di intelligenza.

È risaputo che i soggetti malati di mente tendono a isolarsi, proprio perché non si sentono amati nè capiti a causa del loro disagio psichico.

La Terapia dell’amicizia

In alcuni ospedali psichiatrici si sta diffondendo sempre maggiormente la terapia dell’amicizia consistente nell’affiancare sempre la stessa persona ai malati di mente, per consentire loro di instaurare un rapporto d’amicizia anche se soltanto virtuale.

In seguito a tali terapie comportamentali, molti ammalati hanno dimostrato un netto miglioramento.

Studiando la relazione tra vincoli affettivi e mortalità, si è evidenziata una chiara relazione tra la morte e la solitudine, probabilmente in rapporto al fatto che chi vive solo non ha motivi per prendersi cura di sè.

Soprattutto nella terza età, quando l’anziano spesso vive isolato dal contesto famigliare, il ruolo dell’amicizia risulta di importanza fondamentale, proprio in quanto può fornire stimoli adeguati per aiutare la persona a volersi bene.

Partendo dai banchi di scuola fino alla vecchiaia, l’amicizia svolge un ruolo indispensabile nella vita di ogni individuo, in quanto di un amico si ha bisogno sempre, a qualsiasi età e in qualsiasi occasione.

La possibilità di condividere interessi e passioni, di dialogare su vari aspetti dell’esistenza, di divertirsi e rilassarsi insieme, sono altrettanti motivi per cui un rapporto d’amicizia contribuisce a migliorare lo stile di vita.

Un rapporto interpersonale aiuta a potenziare la sintesi di endorfine, sostanze ormonali che regolano l’umore aumentando il benessere psicologico.

Alcune ricerche scientifiche suggeriscono che la qualità della vita dipende dal tipo di relazioni sociali e soprattutto dall’amicizia; i suoi benefici sono riscontrabili soprattutto nell’attuale era digitalizzata, in cui le persone sono alla disperata ricerca di rapporti virtuali, spesso finalizzati a sostituire quelli reali.

Proprio per questo motivo, avere amici che accompagnano una persona in tutte le fasi della propria esistenza costituisce un vantaggio di estrema incisività.

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