Covid-19: i parlamentari giapponesi si riducono lo stipendio del 20% a sostegno dell’emergenza

Il Giappone ha fronteggiato diversamente l’emergenza sanitaria da Coronavirus rispetto all’Italia e tanti altri paesi europei. Solo pochi giorni fa Tokyo e altre sei prefetture giapponesi sono entrate in quarantena volontaria.

Il primo ministro Shinzo Abe, dopo l’aumento dei contagiati repentino in una sola settimana, ha deciso di mettere in atto la quarantena su sette prefetture delle 47 che possiedono.

Si tratta però di una quarantena per metà perché il governo non può vietare alle persone di uscire di casa, così come dice la costituzione giapponese. Saranno le singole persone a scegliere e a fare cosa è più giusto. Sono state però richieste le chiusura dei bar, dei ristoranti, dei cinema, i karaoke e ovviamente l’annullamento dei vari eventi pubblici. 

Shinzo Abe – Primo Ministro del Giappone

Il sacrificio che ogni singolo cittadino deve fare è tanto. Ma anche il Parlamento ha deciso di metterci del suo. Ecco che, nel pieno della crisi da Coronavirus che sta affliggendo il mondo, i parlamentari del paese si vedranno ridurre lo stipendio del 20%. La normativa entrerà in vigore a partire da maggio 2020 e lo resterà per un anno intero. 

L’accordo è stato preso sia dal Governo liberal-democratico, sia dall’opposizione, cioè il partito democratico-costituzionale. Verrà perciò approvato da entrambi questo nuovo decreto legge e porterà alla riduzione del 20% del loro salario mensile per un anno intero. 

All’incirca un parlamentale giapponese guadagna sugli 11.000 euro al mese (1.294.000 yen). Il taglio economico viene destinato ad aiutare la società e la popolazione.

Comprendono bene in quali difficoltà si trovano ora persone ed aziende, perciò è molto importante cercare di uscirne presto. Per farlo sicuramente c’è bisogno di mantenere forte la struttura sanitaria, sostenere il popolo e contare che il singolo individuo faccia ciò che è meglio. 

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