La natura torna al naturale
Una sola cosa positiva si può annoverare alla pandemia di Covid-19 che ha investito tutto il mondo: con l’uomo che è costretto a ritirarsi nelle proprie case, la natura ha riconquistato i suoi spazi cominciando a respirare.
In Australia hanno approfittato e, durante il lockdown, hanno piantano coralli facendo un lavoro davvero speciale. Al fine di ripristinare l’ecosistema marino e ridare l’antico splendore a quelle zone ormai in declino, alcuni sub professionisti hanno fatto questo lavoro certosino sulla Grande Barriera Corallina che risultava ormai distrutta dal turismo di massa.
Così nella zona di Magnetic Island, al largo di Townsville nella zona del Queensland, diversi volontari di una società per immersioni a conduzione familiare, la Passion Of Paradise, ha trapiantato circa 2,8 milioni di coralli sul fondale marino.
Le alghe che, a causa del surriscaldamento e dell’inquinamento, avevano prosperato, sono state rimosse, i fondali sono stati ripuliti e si è creato lo spazio per implementare tantissime larve di coralli.
Quanto ci vorrà per vedere i primi risultati?
La Grande Barriera Corallina è ricca di 2.900 scogliere e 900 isole ed è sempre stata una delle zone più belle del mondo ospitando una grandissima varietà tra pesci e varie specie sottomarine.
Ridotta così era una perdita in termini di spettacoli sottomarini e quindi di turismo. Il lavoro è stato lungo ed elaborato, ma fa ben sperare. Ci vorranno, però, almeno 6/9 mesi per cominciare a vederne, concretamente, gli effetti.
In un progetto simile fatto nelle isole Filippine ci sono voluti circa tre anni per far sì che i coralli attecchissero in maniera adeguata ed offrissero nuovamente il bellissimo spettacolo della natura.
Non c’è certo da augurarsi che la pandemia prosegua ancora per molto, ma si spera che questa esperienza abbia potuto insegnare a tutti che la natura vuole il suo spazio regalando, in cambio, spettacoli meravigliosi. Per questo attendiamo fiduciosi e la natura, finalmente rispettata, darà le sue risposte.